sabato 26 aprile 2014

Rinnovarsi con l'Intelligenza Emotiva

Siamo nel pieno della Primavera.

Sin dall'antichità, nelle feste pagane, questa stagione veniva festeggiata ogni anno come periodo di rinnovamento e fertilità.
Nella mitologia greca la figura associata alla primavera era la dea dell'Ade Persefone che trascorreva abitualmente 6 mesi (autunno e inverno) negli inferi come sposa del dio Ade e 6 mesi (primavera ed estate) sulla terra a fianco della madre Demetra.
Le popolazioni pagane festeggiavano il ritorno di Persefone sulla terra, che simboleggiava quindi il passaggio da un periodo di oscurità ad un periodo di luce.

Lo stesso Equinozio di Primavera veniva celebrato come festa della dualità in quanto giorno dell'equilibrio degli opposti poiché quando si manifesta la durata della notte è la stessa di quella del giorno.

Nella Primavera è quindi insita la voglia di rinnovamento. L'inizio di un nuovo ciclo in cui predomini la luce.  In qualche modo l'Uomo in maniera più o meno consapevole si adegua ai cicli naturali. Non a caso nella cultura ebraica e cristiana questo è un periodo associato ad un passaggio di stato dell'essere.

Tommaso D'Aquino sosteneva ci fosse un profondo legame tra la realtà delle cose e l'intelletto umano.
Secondo il suo pensiero la vera conoscenza è data da un processo di adeguamento dell'intelletto alle cose e allo stesso tempo di adeguamento delle cose all'intelletto.

Le variazioni climatiche hanno un impatto profondo sull'intelletto: nella primavera è insito il desiderio di aprirsi alla vita, un senso di risveglio e allo stesso tempo, come espressione della nostra dualità, la paura di indebolirsi, di esaurire le proprie energie prematuramente.

Troviamo un facile riscontro nell nostra vita quotidiana.
In Primavera siamo circondati da persone con una gran voglia di fare e, allo stesso tempo, vediamo individui che avvertono una maggiore stanchezza ed apatia.

Il modo per diventare padroni del nostro stato d'animo, trovando equilibrio nella nostra dualità, è sviluppare una comprensione dei nostri processi intellettivi.

Diventa fondamentale approfondire gli elementi che costituiscono l'Intelligenza Emotiva di un individuo.  Siamo esseri intrisi di dualità. Da cosa dipende la propensione per uno stato potenziante rispetto ad un atteggiamento chiuso e reattivo?
Dalle nostre emozioni.
Siamo Esseri Emotivi.
Trascurare la nostra sfera emotiva ci impedisce di sfruttare ciò che già è dentro di noi.
Di propendere verso una parte di noi che ci consente di raggiungere i risultati che vogliamo e che ci siamo prefissati.....Ammesso che siano stati prefissati!

Intraprendere un percorso con un Coach alla scoperta della propria intelligenza emotiva ci aiuta quindi ad assumere il controllo della nostra vita spingendoci a definire obiettivi e ad assumere un comportamento adeguato per conseguirli. Essere allineati con quello che desideriamo avere.

Questo ci consente di abbracciare l'idea di rinnovamento che la natura ci ricorda ogni anno donandoci la Primavera, una sveglia impostata ciclicamente con la funzione di ricordarci una grande opportunità da cogliere; sta a ciascuno di noi rispondere alla seguente domanda....Quando?

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venerdì 11 ottobre 2013

Dobbiamo iniziare dai ragazzi

Un mondo migliore dipende dalle nuove generazioni che dimostrano sicuramente di avere ed essere predisposti a raggiungere un livello evolutivo sempre più avanzato. Sta a noi adulti (o presunti tale) preparagli la strada al nuovo senza imporre schemi di pensiero e credenze che potrebbero essere obsoleti. Secondo noi il Coaching e la conoscenza dell'Intelligenza Emotiva possono diventare strumenti di assoluto valore per genitori, figli e aggiungiamo gli insegnanti che per almeno 15 anni hanno la possibilità di influenzare (positivamente o negativamente) le nostre generazioni future.

Recentemente il network internazionale di Six Seconds ha messo a disposizione in italiano finalmente il SEI Assessment Youth Version (SEI YV), lo strumento per misurare l'Intelligenza Emotiva dei ragazzi (fascia di età compresa tra gli 11 e i 18 anni). Oltre alla misurazione dell'Intelligenza Emotiva il questionario rileva alcuni indicatori importanti quali: Salute Generale, Soddisfazione nella Vita, Orientamento al Risultato, Efficacia Personale e Relazionale.

Strumento utilissimo per Coach che hanno avuto esperienze nella sfera educativa per proporre ai ragazzi, ai genitori e alle scuole dei programmi basati sull'Intelligenza Emotiva.

Il SEI YV da modo al ragazzo di riflettere sui propri punti di forza e possibili aree di miglioramento. L'obiettivo è facilitare, grazie alla combinazione SEI YV+Coaching, un piano di azione per sviluppare le competenze emotivo-relazionali che influenzano e dirigono i comportamenti nei vari ambienti in cui si muove il ragazzo (casa, scuola, amici).

Lo strumento è inoltre un potente feedback per genitori e insegnanti che hanno il desiderio di capire e comprendere il ragazzo a 360° in tutte le sfumature emotivo-comportamentali.

Per noi di CoachUrself un percorso di Coaching e Crescita Personale, la Formazione, l'Intelligenza Emotiva sono strumenti fondamentali per ampliare la propria Consapevolezza e affrontare nuove sfide che la situazione attuale ci presenta, soprattutto oggi in Italia.

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venerdì 13 settembre 2013

Il Potere dell'immaginazione

IlSognatore, Il Realista, Il Critico
Oggi vogliamo parlare di una tecnica molto usata nel Coaching, nella definizione degli obiettivi.
Mi riferisco all' Imagineering Coaching che possiamo trovare nel libro "Il Manuale del Coaching" di Robert Dilts, uno dei personaggi più influenti nell'ambito della PNL.

Una tecnica veramente potente che ti permette definire i tuoi obiettivi guidandoti in un percorso che aiuta a mantenere il focus e percepire tutte le sensazioni e le azioni che sono necessarie per il raggiungimento di quello che si è fissato.

L'Imagineering Coaching è ispirata da Walt Disney ed è un perfetto esempio di come la PNL utilizzi uno dei suoi strumenti principali il Modeling, studiare i comportamenti, il linguaggio e il modo di pensare delle persone di successo, estrapolandone delle tecniche accessibili a tutti con la possibilità di ottenere successi analoghi.

La tecnica consiste nell'approcciare la definizione dei propri Obiettivi con tre caratteristiche e figure distinte:

Il Sognatore, colui che ha la capacità di avere la "vision" a lungo termine ed è quindi orientato al futuro. Il Sognatore freme per vedere realizzati i suoi sogni e soprattutto ha una grande capacità e immaginazione nel tirare fuori idee da poter realizzare, cioè Obiettivi. La sua fisiologia tende ad essere simmetrica con la testa che guarda in avanti/alto.

Il Realista è il concreto della situazione. E' colui che prende l'idea e ne pianifica la realizzazione in tutti i suoi dettagli per trasformarla in Azione. Sicuramente ha un orientamento temporale più breve rispetto al sognatore. La fisiologia tende ad essere protesa in avanti con la voglia di mettere in Azione l'idea iniziale.

Il Critico prende il piano di Azione e ne valuta tutti i possibili problemi che potrebbero sorgere sia a livello di attuazione che di persone che ne sono coinvolte. E' colui che cerca di prevedere le possibili conseguenze mettendosi in tasca dei possibili piani "B". La sua fisiologia/postura è naturalmente raccolta e chiusa, cinestesica. E' molto concentrato su sensazioni ed è capace di sfruttare in termini positivi il proprio dialogo interiore.

Nella definizione dei propri Obiettivi sarebbe il massimo avere tutte e tre queste caratteristiche o almeno impegnarsi a valutare le situazioni con tutti e tre gli approcci.

Anche a livello aziendale, soprattutto in un Team di Management/Lavoro il mix perfetto è avere tutte le tipologie di figure perchè, ad esempio, avere solo "sognatori" può portare a non pianificare e concretizzare nulla. La combinazione Sognatore+Realista porta sicuramente a mettere in pratica la Vision ma potrebbe anche portare al fallimento se non si valutano tutti gli aspetti. Sognatore+Critico può essere una miscela esplosiva poichè rischiano di annullarsi a vicenda. Realista+Critico riescono ad operare, ma vivono molto alla giornata senza avere un Obiettivo proiettato al futuro.

Walt Disney aveva la capacità di immedesimarsi nelle tre figure a seconda della riunione che si doveva svolgere, tanto che i suoi collaboratori si chiedevano..."oggi chi si presenterà dei tre?"

Voglio concludere questo articolo invitando a provare questa tecnica contattandoci per svolgere un percorso di sessioni di Coaching per definire al meglio i propri obiettivi sia di medio che di lungo termine.

L'Imagineering Coaching è sicuramento uno dei tanti strumenti che utilizziamo nelle nostre sessioni.

Potete trovare l'articolo anche nel Blog del Sito Web 

Per informazioni : 

CoachUrself - Life Coaching
CoachUrself - Business Coaching
Promozione sulle sessioni di Coaching

oppure scrivete a info@coachurself.it

Un saluto a tutti e buona formulazione dei vostri Obiettivi!

martedì 26 marzo 2013

Il Coaching in tempo di crisi


Il Coaching come rivela una recente indagine di Pricewaterhouse Coopers  commissionata dall’ ICF (International Coaching Federation) è un mercato in continua crescita.
Sia a livello globale, che in Europa e nello specifico anche in Italia oltre il 50% dei Coach intervistati registra un aumento di fatturato negli ultimi tre anni.

Questo fenomeno può apparire curioso in pieno periodo di recessione economica.

In realtà nel mercato del Coaching uno scenario di crisi può paradossalmente essere visto come una opportunità.
La crisi comporta infatti  la necessità di valutare nuovi punti di vista.

Jim Rohn autore considerato mentore di Anthony Robbins attraverso l’uso della metafora paragona l’alternarsi delle stagioni alle epoche sociali. Storicamente quando l’uomo percepisce un cambiamento dell’ambiente che lo circonda è portato a sviluppare flessibilità e nuove intuizioni.

Rohn associa le stagioni nel seguente modo:

  •   la Primavera è assimilata all’infanzia, alla crescita ad una fase caratterizzata da molteplici opportunità di sviluppo
  •   l’Estate all’età adulta dove si lavora maggiormente, le giornate sono più lunghe e si dedica maggior tempo alla semina.
  •   L’autunno è la fase in cui si raccolgono i frutti degli sforzi messi in atto
  •   L’Inverno è il momento in cui le risorse iniziano a scarseggiare.

Diversi studi  riportano che mediamente nell’arco di 100 anni si alternano cicli economici di questo tipo. 
Oggi stiamo sicuramente affrontando un periodo di crisi assimilabile alla fase invernale e l’unico modo per affrontarla è l’individuazione di nuove strategie.

Se lo scenario di riferimento è mutato l’unica chiave di adattamento è il cambiamento.

Affrontare l’inverno con le stesse strategie poste in essere in estate si rivela necessariamente fallimentare.

L’Uomo non può modificare l’alternarsi delle stagioni ma ha sicuramente il potere ed il libero arbitrio di modificare se stesso e le sue strategie per adattarsi al cambiamento.

In uno scenario altamente mutevole e competitivo come quello in cui oggi viviamo non è più possibile incolpare la crisi per giustificare le nostre difficoltà o il mancato raggiungimento dei nostri obiettivi. E’ necessario riconoscere che la principale causa è invece la mancanza di flessibilità e di adattamento.

Il Coaching, processo che genera consapevolezza e aiuta a trovare nuove strategie diventa oggi una risorsa chiave per definire e pianificare i propri obiettivi.

Non stupisce quindi che seppure in tempo di crisi si presenti sul mercato come un fenomeno in crescita.

Quanto detto si sintetizza in modo efficace in queste parole di Jim Rohn:

“ Alcune persone sono preoccupate per questi giorni di crisi perchè tutto ciò su cui si focalizzano sono solo questi giorni. Dovrebbero piuttosto visualizzare e progettare il loro futuro.
Il fine ultimo di progettare un obiettivo è diventare la persona che dovrai essere per raggiungerlo”.


giovedì 21 marzo 2013

Come Lavora il Tuo Cervello?

Nella settimana che ha preceduto l'evento virtuale eWeek (in corso) organizzato da Six Seconds è stato rilasciato per la linea SEI, tool per la valutazione dell'Intelligenza Emotiva, un nuovo feedback report: il Brain Brief Profile, lo strumento che identifica lo stile con il quale il tuo cervello elabora le informazioni che riceve dal punto di vista cognitivo e emozionale.

Il test che viene erogato è il SEI Assessment classico di circa 140 domande, ma il report in questo caso è l'identificazione del Brain Style in particolare attraverso tre feedback :
  1. Brain Brief (Percezione)
  2. Brain Talent (Valutazione)
  3. Brain Selection (Azione)
Ricordiamo che il SEI Assessment è un sistema di misurazione molto efficace che aiuta le persone a sviluppare e ad applicare la propria Intelligenza Emotiva, sia personalmente che professionalmente.

Il SEI ha una grande flessibilità di utilizzo: training, coaching, selezione, sviluppo del potenziale, etc.

Le tre aree Percezione, Valutazione, Azione coincidono infatti con Self Awareness, Self Management e Self Direction del test sull'Intelligenza Emotiva.
l Brain Style, come riportato nella documentazione Six Seconds, è composto quindi da:

Percezione: Su cosa si concentra la tua attenzione? Tendi a scendere nel dettaglio, sei quindi molto analitico, oppure ai dati preferisci le sensazioni e dai priorità alle informazioni “di pancia”, quelle emotive appunto?
Valutazione: In base a cosa scegli? Quando prendi delle decisioni lo fai in modo riflessivo o ti lanci preferendo quindi innovare e sperimentare?
Azione: Cosa ti dà energia? Da cosa sei spinto? Sei motivato dal fare nel qui ed ora o preferisci immaginare e guardare lontano?


Le tre dimensioni creano otto differenti stili con cui il tuo cervello lavora:

Scienziato: Accurato, Attento, Preciso.
Visionario: Appassionato, Trasformazionale, Orientato al cambiamento.
Inventore: Analitico, Creativo, Aperto.
Guardia del Corpo: Attento agli altri, Cauto, Pragmatico
Stratega: Preciso, Attento, Orientato al futuro.
Supereroe: Impegnato, Creativo, Pratico.
Realizzatore: Orientato al compito, Produttivo, Pragmatico.
Saggio: Attento agli altri, Protettivo, Orientato al lungo termine.

CoachUrself è a disposizione dare chiarimenti:

martedì 26 febbraio 2013

Cosa si intende per Intelligenza Emotiva?


Dagli inizi del XX secolo il termine “Intelligenza” è associato al quoziente intellettivo e al relativo test per la sua misurazione.

Studi e ricerche più recenti, negli ultimi 30 anni, indicano che non sempre individui con alto QI sono quelli che hanno una vita di successo. 

Nel 1983 Howard Gardner pubblica il testo Formae Mentis in cui introduce il concetto di intelligenze multiple sottolineando come la performance rilevata dal QI sia attinente ad un’ intelligenza scolastica limitata principalmente ad aspetti linguistici e logico-matematici e quindi non esaustivo nel prevedere i risultati della performance individuale.

Non sempre esiste una relazione tra il successo in ambito scolastico e quello professionale.

L’intelligenza emotiva racchiude in se due tipologie fondamentali di intelligenza individuate da Gardner ovvero quella Sociale e quella Introspettiva e la sua definizione è stata introdotta  per la prima volta nel 1990 in un articolo redatto da due psicologi Peter Salovey, docente dell’Università di Yale e da John D. Mayer del New Hampshire. 

I due studiosi la definiscono come “La capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”.

Il concetto è stato negli ultimi anni ampliato e approfondito. Ad oggi il principale testo di riferimento è “Intelligenza Emotiva” di Daniel Goleman, psicologo, scrittore e giornalista statunitense.

Ma quali sono le competenze che incidono davvero sulla Performance individuale e come possono essere misurate? Esiste un quoziente di Intelligenza Emotiva?

La società internazionale, di cui esiste anche una filiale italiana, Six Seconds ha sviluppato degli appositi tools in grado di misurare l’Intelligenza emotiva e le competenze ad essa relative. 

Il modello da loro sviluppato, e scelto da CoachUrself, identifica le relative competenze raggruppandole in  tre macro-aree:
  • Self-Awarness (Autocosapevolezza), definita in particolare da Mayer come l’abilità di avere coscienza dei propri  stati d’animo e allo stesso tempo dei nostri pensieri su di esso. Quest’area considera la Capacità di comprendere quindi le emozioni e di riconoscere i nostri schemi mentali. Il tutto applicato a noi stessi ma anche al nostro livello di comprensione delle persone che ci circondano.
  • Self-Management (capacità di gestire se stessi) intesa come la capacità di gestire le emozioni in modo positivo, di motivarsi, di saper utilizzare in modo efficace il pensiero sequenziale prevedendo quindi cause ed effetti delle nostre azioni.
  • Self-Direction (capacità di direzionarsi) ovvero l’abilità di perseguire obiettivi a lungo termine e di esercitare empatia nell’interazione con gli altri.
Le ricerche statistiche degli ultimi anni ci dicono che l’intelligenza emotiva impatta su circa il 55% della performance individuale e si comprende quindi la ragione del crescente interesse del settore Business verso questo argomento.

Fare un assessment in azienda sull’Intelligenza emotiva, seguito da attività di Coaching individuale ha trovato ad oggi utilità in molteplici ambiti ed in particolare nell’ambito dell’Area Risorse Umane per:
  • Selezione
  • Sviluppo della singola risorsa o del Team
  • Analisi del potenziale in ottica di pianificazione di avanzamenti di carriera.
In uno scenario come quello dei giorni nostri ad elevata competitività emerge come questi elementi di soft skills siano sempre più strategici ed essenziali allo sviluppo di un business di successo che non può prescindere da una efficace gestione dell’individuo, delle relazioni e degli obiettivi a lungo termine.

giovedì 21 febbraio 2013

La Scuola che vogliamo

Voglio segnalare questa interessante iniziativa di Six Seconds, perchè la situazione attuale in Italia dell'istruzione scolastica si trova in un punto di non ritorno. Erasmo diceva "La prima speranza di una nazione è riposta nella corretta educazione della sua gioventù" e se pensiamo alle nostre scuole non c'è da stare allegri. E' ora che politici e insegnanti si rendano conto della grossa responsabilità che si ritrovano. 

Questo è il link http://italia.6seconds.org/eventi/petizione-la-scuola-che-vogliamo/